F. Zanini, stampa alla gelatina ai sali d’argento (inserita in un album)

Fondo fotografico “Carlo Vittorio Musso”

F. Zanini, stampa alla gelatina ai sali d’argento (inserita in un album)

F. Zanini, stampa alla gelatina ai sali d’argento (inserita in un album)

Due ragazzi (forse una ragazza e un ragazzo) guardano in camera. Accovacciati ai bordi di quelle che paiono essere le rive di un fiume e sorpresi nell’intimità del gesto quotidiano, alzano gli occhi. Da due angolazioni diverse, i loro sguardi convergono e sembrano rivolgersi all’osservatore. Il loro sguardo è indecifrabile: stupore, timore, stanchezza? Difficile dirlo a più di un secolo e a più di ottomila chilometri di distanza dal momento e dal luogo dello scatto. Siamo, verosimilmente, nel 1920 nella regione compresa tra i fiumi Giuba e Uebi Scebel in quella che allora era la Somalia Italiana.

La sigla “F.Z.” visibile nell’immagine permette di identificare in Zanini il cognome dell’autore dello scatto. Nulla si sa di Zanini. A lui vanno attribuite le immagini contenute in uno degli album del fondo “Carlo Vittorio Musso” conservato dal Museo di Antropologia ed Etnografia dell’Università di Torino. Queste sono riproduzioni di una serie numerata di immagini dai soggetti più vari (truppe coloniali, paesaggi, ritratti di uomini e donne, scene di vita quotidiana) che, come spesso accadeva, venivano riprodotte e fatte circolare in Italia.

Le immagini che compongono gli album di questo fondo fotografico possono essere considerate un documento unitario che testimonia un momento preciso dell’esperienza coloniale italiana nel Corno d’Africa: quello, cioè, del periodo di apparente stasi tra il colonialismo liberale e l’intensificarsi delle operazioni in terra di colonia atte a realizzare i progetti imperialisti del regime fascista.

 

“Progetto promosso e sostenuto dalla Direzione Generale Creatività contemporanea del Ministero della Cultura”