F. Zanini, stampa alla gelatina ai sali d’argento (inserita in un album)

Fondo fotografico “Carlo Vittorio Musso”

 F. Zanini, stampa alla gelatina ai sali d’argento (inserita in un album)

F. Zanini, stampa alla gelatina ai sali d’argento (inserita in un album)

Una carovana di cammelli guidati da alcuni pastori passa sotto le mura di una delle moschee più antiche di Mogadisho e dell’Africa orientale. Si tratta della moschea Jama (Jamacaha Xamar Weyne in somalo) che, risalente al XIII secolo, si trova nel quartiere di Xamar Weyne, uno dei quartieri più antichi della capitale somala (xamar significa tamarindo). Il quartiere, benché sia uno dei più piccoli della città, è famoso per le numerose moschee e scuole coraniche.

Grazie al profilo così riconoscibile dell’antica moschea è possibile, quindi, dare un nome al luogo ritratto dal fotografo Zanini. I due album che conservano le ristampe delle sue fotografie, infatti, non presentano didascalie che permettano di riconoscere e contestualizzare i soggetti e i paesaggi ritratti che, nell’immaginario classico dell’epoca coloniale, spiccano per la loro esoticità e catturano l’attenzione dello sguardo degli italiani solo perché inesorabilmente “diversi”.

 

“Progetto promosso e sostenuto dalla Direzione Generale Creatività contemporanea del Ministero della Cultura”