Nuristan, Afghanistan, prima metà XX sec.
Siamo in Nuristan, regione montuosa dell’Afghanistan orientale situata alle pendici meridionali della catena dell’Hindu Kush. Un tempo chiamata Kafiristan (in arabo “Terra degli infedeli, dei miscredenti”) dalle popolazioni musulmane circostanti, in virtù delle religioni “pagane” professate dai suoi abitanti, quest’area culturale ha prodotto delle opere di artigianato non solo belle esteticamente, ma anche funzionali alla vita di tutti i giorni. È il caso di questo recipiente di legno utilizzato per contenere latte, burro fuso, formaggi e altri generi alimentari. Nonostante la semplice funzione, il manufatto presenta delle decorazioni interessanti: infatti, sia il manico ansato sia la lunga maniglia sono intagliati a forma di testa di ariete, animale sacro alle divinità del pantheon kafiro e oggetto di sacrificio durante le festività del ciclo annuale. Il corpo cilindrico, invece, presenta incisioni a fasce orizzontali e verticali. Questi elementi ornamentali potrebbero indicare un utilizzo rituale del recipiente, impiegato per contenere il burro fuso da versare sul fuoco per farlo divampare durante i sacrifici animali.
Questo oggetto è stato scelto e descritto da Stefano Porretti, studente del Corso di Laurea in Antropologia Culturale ed Etnologia, che, durante il suo tirocinio in Museo, si è occupato del riordino e della catalogazione del corpus di oggetti provenienti dal Nuristan e, in generale, dall’Asia meridionale.