Anonimo, inizio Novecento.
L’acquerello raffigura una scena bucolica, probabilmente un paesaggio conosciuto dal suo autore, in cui i personaggi così come gli animali, le piante e la cascina appaiono non in proporzione tra di loro.
L’artista, ricoverato in uno degli ospedali psichiatrici torinesi a inizio Novecento, è rimasto anonimo: questo capitava sovente in quegli anni, solo talvolta se ne indicavano solo le iniziali, ma in generale era normale privarli della loro identità. Il riferimento all’artista diventava così un semplice numero, anche perché il valore artistico o l’importanza culturale di queste produzioni non era riconosciuto.