Le collezioni antropologiche sono costituite da resti umani (scheletri, corpi mummificati o imbalsamati, ecc) provenienti, per lo più, da scavi archeologici.
Queste collezioni sono oggetto di studio da parte dell’Antropologia fisica, un «ramo delle scienze biologiche che studia l’umanità dal punto di vista naturalistico, in quanto costituente un particolare gruppo zoologico, sulla scorta di caratteri morfologici e fisiologici. Sganciandosi dall’Antropologia di matrice umanistica, l’Antropologia fisica (o bioloigca) nacque come disciplina autonoma nella seconda metà dell’Ottocento, quando vennero messe a punto tecniche e metodologie adatte per affrontare oggettivamente lo studio della diversità fisica dell’uomo nel tempo e nello spazio: l’Antropologia diventò sinonimo di storia naturale dell’uomo» (Treccani, 2020).
Collezione egizia
Questa raccolta proviene dagli scavi archeologici della Missione Archeologica Italiana (M.A.I) effettuati nell’alto Egitto fra il 1905 e il 1920 e, fra le collezioni antropologiche, è la più consistente e importante del Museo. Consta complessivamente di 724 scheletri umani completi, di cui 59 sono di epoca neolitica, e 557 crani isolati. Oltre al materiale osteologico, la collezione comprende 80 teste di mummia (alcune predinastiche) e più di 30 resti umani mummificati pressoché completi, sia predinastici che dinastici. Tra tutte le campagne di scavo straniere in suolo egiziano, quella italiana fu la prima ad unire allo scopo prettamente archeologico anche quello antropologico.
Il materiale proviene principalmente dalla necropoli dinastica di Asyut e da quella predinastica e dinastica di Gebelen, nell’Alto Egitto, ed è stato cronologicamente identificato e classificato (dalla VI alla XI dinastia). Pochi scheletri provengono dagli scavi effettuati ad Assuan nel 1914.
Attualmente è in corso la campagna di catalogazione di questi reperti, mentre sono numerose le ricerche condotte su questa collezioni, a iniziare dai primi anni di fondazione del Museo.
Collezione antropologica sudamericana
E’ costituita da due reperti: una mummia di una giovane donna ritrovata in Perù e probabilmente risalente alla cultura Chancay e una testa di mummia di cui non si ha nessuna informazione.
Collezione cranio osteologica varia
Comprende raccolte di provenienza varia tra cui una craniologica etrusca da Tarquinia, una craniologica del Gargano, una osteologica proveniente dall’antico ossario romano in grotta di Susa (II secolo d.C.), una costituita da 30 crani longobardi provenienti dalla necropoli di Testona (Moncalieri, Torino) e diverse raccolte cranio-osteologiche medievali piemontesi. Inoltre, si aggiunge una collezione messa insieme tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento costituita da 90 crani di provenienti dalle autopsie realizzate fra Ottocento e Novecento presso i Regi Ospedali Psichiatrici di Torino.
Collezione cerebrologica
Alle raccolte antropologiche afferiscono anche gli esemplari di encefali conservati in formalina (tra cui alcuni patologici, come microcefali e un macrocefalo) risalenti ai primi anni del Novecento e provenienti dalle autopsie effettuate a inizio Novecento presso i Regi Ospedali Psichiatrici di Torino.