Anonimo, inizio Novecento.
Oltre che da stoffa, carta, osso e legno, la collezione di oggetti realizzati dai ricoverati in manicomio è costituita anche da manufatti in terracotta. Qui abbiamo un esempio di fornello di pipa su cui è stato inciso il volto di un uomo. Per tutta la prima metà del Novecento i materiali impiegati erano i più disparati perché i pazienti si adeguavano con quello che trovavano in maniera spesso casuale. E anche in questo caso un banale oggetto d’uso quotidiano diventa l’espressione della capacità creatrice dell’essere umano in ogni condizione e la volontà di manifestare il proprio estro artistico attraverso l’uso di ciò che si ha a disposizione o è più congeniale.
Anche in questo caso l’autore è rimasto anonimo.