Carlo Sesti, negativo alla gelatina bromuro d’argento su lastra di vetro (positivo digitale)

Fondo fotografico “Carlo Sesti”

Carlo Sesti, negativo alla gelatina bromuro d’argento su lastra di vetro (positivo digitale)

Carlo Sesti, negativo alla gelatina bromuro d’argento su lastra di vetro (positivo digitale)

Molte delle immagini parte del fondo Carlo Sesti ritraggono donne. Ad esse risulta impossibile dare un’età, sono rappresentate “immobili”, sorprese e in posa allo stesso tempo in un set fotografico che non è altro che la loro quotidianità. I loro sguardi non tradiscono sorpresa, sono piuttosto rivolti verso il basso o esprimono diffidenza. Delle figure ritratte colpisce l’abbigliamento costituito da gonne di pelle o semplici perizomi con cinture di perline. Altre foto mostrano le pettinature o le scarificazioni rituali.

Queste immagini, così come quelle in cui le donne sono ritratte occupate nelle loro faccende quotidiane, al pozzo o davanti alle loro abitazioni ricordano gli zoo umani che erano in voga in Europa all’epoca. Difficile è contestualizzare lo scatto, quasi impossibile immaginarne il luogo e l’occasione. Emerge chiaramente la “stranezza” dei soggetti rappresentati, ma soprattutto la loro natura di “soggetti muti”, che non partecipano alla composizione dell’immagine e che risaltano al centro di questa in fieri della loro diversità.

Per approfondimenti si veda anche il podcast presente sul sito di Archivissima 2020

 

“Progetto promosso e sostenuto dalla Direzione Generale Creatività contemporanea del Ministero della Cultura”